Il canto di delfini e balene, un grido d'allarme sull'inquinamento degli oceani.

« Older   Newer »
  Share  
PinkDolphin
view post Posted on 17/10/2010, 08:04




Il canto di delfini e balene, un grido d'allarme sull'inquinamento degli oceani.

MILANO - Il loro non è un semplice richiamo: è un vero e proprio canto, capace di evolversi e di cambiare nel tempo a seconda delle esigenze e delle situazioni ambientali.
Delfini e balene sono gli interpreti di un concerto che ci parla dell'ambiente, delle sue potenzialità, delle difficoltà che attraversa a causa dell'uomo.
I suoni prodotti dai grandi mammiferi marini sono insomma una fotografia dello stato di salute degli oceani. E di come questi vengano influenzati dall'attività umana. Ne sa più di qualcosa il biologo americano Peter Tyack, protagonista della Ted conference in onda martedì sera su Music Box (ore 23, canale 703 di Sky) il biologo rivela gli stupefacenti modi in cui le balene utilizzano i suoni per comunicare a distanze di centinaia di miglia negli oceani.
Le Ted Conference (l'acronimo Ted sta per Technology Entertainment Design) sono conferenze che hanno per protagonisti esponenti di primo piano del mondo della scienza, della politica e delle arti e hanno come fine la promozione di idee e progetti con l'obiettivo di promuovere il miglioramento del pianeta.

NUOVI LINGUAGGI - «Molti mammiferi - spiega Tyack - devono ricorrere a richiami per comunicare quando, per esempio, madre e piccolo sono distanti. Questo è un tipo di richiamo prodotto dalle scimmie scoiattolo quando si trovano isolate. Non c'è molta variabilità in questi richiami. Al contrario, il fischio tipico che un delfino produce per comunicare, varia radicalmente da un esemplare all'altro. Essi si avvalgono della capacità di imparare i richiami per svilupparne di più complessi e peculiari per individuare uno specifico esemplare». Accade ad esempio quando qualche esemplare maschio lascia la madre e si unisce a nuove compagnie: succede che, grazie al processo di apprendimento, la nuova alleanza venga suggellata dall'individuazione di un nuovo segnale che identifichi il gruppo sociale appena costituito.

IL SUONO NEGLI OCEANI - La modulazione dei suoni tra i mammiferi marini sfrutta le capacità di conduzione delle onde sonore delle grandi distese d'acqua. «L'oceano - sottolinea ancora il biologo - ha delle proprietà che permettono ai suoni a bassa frequenza di viaggiare praticamente ovunque e di percorrere fino a metà della circonferenza del globo. Nei primi anni '70 Roger Payne, studioso di acustica sottomarina, pubblicò una ricerca teorica che indicava come fosse possibile che il suono potesse attraversare enormi distanze, ma solo pochi biologi gli credettero». Oggi per fortuna lo scenario è completamente diverso e il mondo scientifico presta grande attenzione agli studi legati alla propagazione dei suoni e a come questi influiscano sul comportamento della fauna marina.

CULTURA ANIMALE - Un caso emblematico è quello delle megattere, cetacei che, a differenza della balenottera comune e di quella azzura che si disperdono negli oceani temperati e in quelli tropicali, si raggruppano in aree favorevoli alla riproduzione. «Per questo - fa notare Tyack - possono emettere richiami ad una frequenza leggermente più alta, con bande maggiori e più complessi». Veri e propri «canti» insomma. «Le megattere, quando sviluppano la capacità di produrre questi canti, stanno ascoltando altre balene e modificano il proprio canto sulla base di ciò che sentono, proprio come gli uccelli o i fischi dei delfini. Ciò significa - sottolinea lo studioso - che i canti delle megattere sono una forma di cultura animale, proprio come la musica per gli esseri umani».

«CANZONI» E NUOVE MODE - Esemplare è il caso che riguarda il comportamento delle megattere in Australia: i biologi della costa orientale stavano registrando i canti in quella zona. Nel '95 tutte emettevano il canto tipico. Ma nel '96 furono ascoltati dei canti insoliti. E si scoprì che questi strani canti erano tipici delle balene della costa occidentale. I richiami della costa occidentale diventarono sempre più frequenti, finché, nel 1998, nessuna balena emetteva più i canti della costa orientale. Erano spariti. Tutte cantavano i nuovi canti della costa occidentale. Era come se una nuova moda avesse completamente cancellato lo stile precedente, e con nessuna stazione che trasmettesse i vecchi successi. Nessuno cantava più le vecchie canzoni».

INQUINAMENTO ACUSTICO - Ma non sono solo i suoni positivi che si diffondono rapidamente nell'acqua. Anche le imbarcazioni a motore producono onde sonore che finiscono con l'infastidire e il disturbare le comunicazioni dei cetacei, creando alterazioni nelle loro abitudini di vita e costringendole a modificare ulteriormente il proprio modo di comunicare, proprio come quando si alza la voce per sovrastare un rumore di fondo fastidioso. «Dobbiamo seriamente preoccuparci di quando il rumore in alcuni ambienti li degradi al punto che gli animali devono pagare un prezzo troppo alto per poter comunicare oppure sono impossibilitati a svolgere funzioni fondamentali - commenta Tyack -. La questione è molto seria. Ma sono felice di poter dire che si stanno facendo diversi importanti passi avanti in questo campo, riguardo all'impatto delle imbarcazioni sulle balene.
In termini di rumori da imbarcazioni, la International Maritime Organization delle Nazioni Unite ha creato un gruppo il cui compito è quello di stabilire linee guida per ridurre il rumore delle imbarcazioni, di dire all'industria come ridurre il rumore delle imbarcazioni. E' già stato scoperto che un design migliore, più intelligente, delle eliche può ridurre il rumore del 90%. Se si insonorizzano e si isolano i motori della nave partendo dallo scafo, quel rumore si può ridurre del 99%. Le balene vivono in un meraviglioso mondo acustico e si sono evolute nel corso di decine di milioni di anni per poterne trare vantaggio. Dobbiamo essere molto attenti e vigili nel pensare alle situazioni in cui ciò che facciamo possa involontariamente impedire loro di portare a termine le loro attività cruciali. Nel contempo, dobbiamo essere molto creativi nell'ideare soluzioni che aiutino a ridurre questi problemi».

Alessandro Sala
11 ottobre 2010

Fonte

 
Top
~EnJey
view post Posted on 17/10/2010, 20:20




Poveri delfini e povere balene...
 
Top
1 replies since 17/10/2010, 08:04   153 views
  Share